La Procura europea svela una frode da 1,6 milioni di euro che coinvolge futuristici macchinari per la depurazione dell'acqua

Notizia

CasaCasa / Notizia / La Procura europea svela una frode da 1,6 milioni di euro che coinvolge futuristici macchinari per la depurazione dell'acqua

Jan 20, 2024

La Procura europea svela una frode da 1,6 milioni di euro che coinvolge futuristici macchinari per la depurazione dell'acqua

The European Public Prosecutor’s Office (EPPO) in Venice (Italy) yesterday

La Procura europea (EPPO) di Venezia (Italia) ha sequestrato ieri 1,6 milioni di euro nell'ambito di un'indagine su sospetta frode riguardante lo sviluppo di futuristiche macchine mobili per il trattamento dell'acqua, finanziate dall'UE.

L'ordine di congelamento arriva sulla scia di un'indagine approfondita, nome in codice "Water Diviner". Questa indagine è iniziata nel 2020 e ha riguardato tre cittadini italiani e due aziende, sospettati di frode aggravata ai danni dell'Unione Europea.

In gioco c’è una start-up che ha promesso di sviluppare macchine mobili per il trattamento dell’acqua, alimentate da energia solare, presumibilmente attrezzate per purificare e filtrare l’acqua in aree remote, fornendo anche connettività Internet e una stazione di ricarica per dispositivi mobili.

I prototipi dall’aspetto futuristico, presentati per garantire l’accesso ai fondi UE, sono stati pubblicizzati come macchine autonome, in grado di produrre la propria energia fornendo allo stesso tempo acqua pulita, elettricità e servizi Internet alle popolazioni dei paesi in via di sviluppo e sottosviluppati, garantendo così il benessere l’essere e la sostenibilità del pianeta.

Il progetto ha ricevuto contributi dell'UE per un importo di 1,6 milioni di euro, concessi dal programma di ricerca e innovazione "Orizzonte 2020", nonché dal Programma operativo regionale e dal Fondo europeo di sviluppo regionale (POR EDRF 2014/2020).

Nonostante le promesse fatte, gli impianti di trattamento delle acque non furono mai terminati, né furono mai operative le cosiddette "macchine termodinamiche", secondo le prove raccolte. Per coprire le carenze del progetto, si ritiene che gli indagati abbiano fornito assicurazioni fraudolente alla Commissione europea attestando la funzionalità e l'avanzamento del progetto, compresi risultati falsi delle analisi dell'acqua.

Inoltre, sono sospettati di aver violato le norme sugli appalti e di aver fornito false dichiarazioni per ottenere l'accesso ai fondi dell'Unione europea per un importo di 113.000 euro, versati dal programma POR EDRF 2014/2020 della regione Friuli-Venezia Giulia.

Al fine di risarcire il danno al Bilancio comunitario, il GIP del Tribunale di Udine, su richiesta dell'EPPO di Venezia, ha disposto il sequestro preventivo di denaro, beni finanziari, veicoli e partecipazioni degli indagati, ad un importo pari a 1,6 milioni di euro.

L'ordinanza, che prevedeva il sequestro dei prototipi delle 'macchine termodinamiche', già sotto sequestro probatorio, è stata eseguita ieri dalla Guardia di Finanza di Udine, con la collaborazione degli uffici della Procura europea di Madrid e Parigi.

L'indagine ha avuto origine da un rapporto dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), che per primo ha segnalato all'EPPO due possibili casi di frode aggravata.

Inoltre, da un controllo finanziario della società spagnola coinvolta nel progetto emerge che essa non ha dichiarato la sua presenza permanente in Italia, evitando così il pagamento dei dazi fiscali alle autorità fiscali italiane. Inoltre non ha denunciato i suoi lavoratori, principalmente di nazionalità italiana, alle autorità fiscali nazionali.

Tutte le persone interessate si presumono innocenti fino a prova contraria davanti ai competenti tribunali italiani.

Condividi questa pagina